mercoledì 8 giugno 2016

E' così che nascono i capolavori

Alla fine capita che ti svegli una mattina e grondi sangue e davvero non ci vedi più. Non lo sai nemmeno tu il motivo, ma inizi a menare fendenti e a brandire la tua spada incurante dello scudo che  non ti ha mica mai protetto.
Alla fine succede che il tuo cuore lo abbandoni al suo destino mentre sei troppo impegnato a centrare con la lama il cadavere di qualcosa che è morto da tempo e che nessuno ha mai seppellito.
Succede che alla fine nel caos che ne consegue il colpo decisivo a questo tuo cuore sfigato te lo dai da solo. Un urlo che squarcia il silenzio del deserto. Non una chiamata alle armi. Resti lì nelle tue lacrime, con le ossa tutte rotte, o ci rimarresti almeno se avessi delle lacrime da spinger fuori a forza, ma non ne hai.
E allora scrivi, per l’amor del cielo. Butta fuori qualcosa ma lascia il cuore lì, ché non impari mai, ma sai soffrire bene.
(Forse ho capito come nascono certi capolavori).